
Siamo troppo presi dalle nsotre questioni per ricordarci che esiste un luogo, dove morte, fame e distruzione, sono il sole che sorge ogni giorno. E’ lo Yemen dove esiste l’ecatombe dei bambini. 85mila morti in 3 anni nel silenzio assordante del mondo.
In Yemen si combatte una guerra per procura con i ribelli sciiti sostenuti dall’Iran che controllano Sanaa e il Nord e il governo appoggiato dalla coalizione a guida saudita che domina il Sud del Paese. Sotto le bombe, senza cibo e con il proliferare di malettie ed epidemie, un popolo ormai allo stremo. Almeno 8 milioni e mezzo di persone rischiano di morire di fame per la difficoltà dei rifornimenti. Mercoledì scorso l’inviato speciale dell’ONU si è recato a Sanaa nella speranza che si condivida un percorso di colloqui di pace tra le parti; l’appuntamento dovrebbe tenersi prima della fine dell’anno in Svezia. Save the Children stima che 85mila bambini sono morti di fame in Yemen durante tre anni di guerra: dal 2015 a ottobre 2018. Madri e padri assistonoogni giorno impotenti, all’agonia dei loro figli. Non c’è cibo, non si trovano medicine. Contemporaneamente si diffondono malattie e infezioni. Il colera, il morbillo, la malaria e la polmonite. Nello Yemen si consuma un’ecatombe. Non sappiamo poi cosa accade nelle prigioni segrete nello Yemen.
Un recente rapporto di Amnesty International ha denunciato il sistema illegale di sparizioni forzate e torture attuato nel paese mediorientale dove continuano a essere perpetrati impunemente crimini di guerra e contro l’umanità. Centinaia di persone sono state arrestate, torturate e fatte sparire dalle forze degli Emirati Arabi Uniti e dalla polizia locale in nome del governo yemenita, che però nega ogni responsabilità. Quello che accade in Yemen non è solo una guerra ma un ecatombe fatta di atrocità inimmaginabili.Occorre chiedersi i diritti dell’uomo sanciti dalla Dichiarazione universale del 1948, che costituiscano con le norme prescritte dalla Corte penale dell’Aja e dalle Convenzioni di Ginevra del 1949 il corpus normativo del diritto internazionale umanitario, da marzo 2015 ad oggi, in Yemen dove sono finiti.