
Alla Siria arriveranno aiuti umanitari ma tramite un solo varco dalla Turchia. Alla fine l’Onu si piega al volere di Russia e Cina e dimezza i crossing point. Riducendolo ad uno viene tagliata fuori la roccaforte dei ribelli. La Russia usa così il suo potere per vincere la guerra – è infatti uno dei più forti sostenitori di Assad – a dispetto della popolazione civile. Alla fine anche Germania e Belgio, forti sostenitori del doppio ingresso sono obbligati ad accettare un solo varco per non veder chiudersi anche questa possibilità. La risoluzione passa così con 12 voti a favore e nessuno contro. Russia, Cina e Repubblica Dominicana si sono astenuti, la Russia probabilmente non ha votato perché due suoi emendamenti sono stati respinti. “Signor Presidente, vorrei assicurarle che la Russia è a favore degli aiuti umanitari – replica l’ambasciatore Dmitry Polyansky – ma con il pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e in cordinamento con il governo legittimo. Questo tema non deve essere politicizzato. Quindi la nostra discussione oggi non è sugli aiuti umanitari, tutti siamo a favore. La nostra discussione oggi è meramente politica, sia chiaro”. Nel nord ovest della Siria ci sono quasi 3milioni di persone che hanno bisogno di cibo e medicine. A questo si aggiunge l’epidemia da Covid che bussa alle porte, con il primo caso di contagio accertato. Intanto la Siria è nel suo decimo anno di guerra civile e le condizioni di vita di milioni di profughi restano disperate. Secondo alcune stime, la metà della popolazione ha dovuto abbandonare le proprie case, e almeno 500.000 persone sono morte per il conflitto. Uno scenario drammatico reso ancora più a rischio dalla pandemia da coronavirus. Il crollo della produzione di frumento, scesa ai minimi storici, causa una penuria di pane, mentre la lira siriana continua a perdere terreno nei confronti delle altre valute, diminuendo rapidamente il potere d’acquisto delle famiglie.